radon

Si chiama radon, è un gas radioattivo presente naturalmente nel suolo e nelle rocce, soprattutto in quelle delle Alpi e delle Prealpi. In poche parole in tutta la Bergamasca, Bassa compresa, se si tiene conto che i sedimenti della pianura lombarda derivano, appunto, dalle rocce delle Alpi.

Nessun problema, se non fosse che il radon è la maggior fonte di esposizione a radiazioni ionizzanti che si disperdono rapidamente nell'atmosfera, ma che nei luoghi chiusi può arrivare a concentrazioni elevate, con pesanti conseguenze per la salute. La letteratura scientifica internazionale stima per certo che il rischio di sviluppare un tumore al polmone attribuibile al radon sia compreso tra il 15 e il 20%, mentre devono ancora essere approfondite le correlazioni con leucemie o tumori allo stomaco (radon nell'acqua).

Nel febbraio del '90, l'Unione Europea ha stabilito i valori massimi di concentrazione di radon sia per le nuove edificazioni - 200 bequerel per metro cubo - sia per gli interventi di bonifica - 400 bequerel.

Ma quanto radon c'è, mediamente, negli edifici della Bergamasca? I dati sono stati al centro del convegno promosso dall'Asl, in programma oggi nella sede di via gallicciolli.

I motivi di preoccupazione non mancano : basta dare un'occhiata alla cartina allegata per capire il perchè. Il radon è particolarmente presente nell'Alta Valle Seriana (Valbondione, Gandellino, Gromo, Premolo, Oneta, Villa d'Ogna, Clusone, Castione), con picchi a Valgoglio e a Parre; nella zona di Cazzano S.Andrea, Piario, Endine, Monasterolo, Berzo San Fermo; a Capriate, Cisano, Brumano, Locatello, Valsecca, Corna Imagna, Ambivere, Mapello, Presezzo, Mozzo, Valbrembo, Stezzano, Comun Nuovo, Zanica, Calcinate, Pedrengo, Scanzo, Credaro, Zandobbio.

Tutti Comuni in cui una ricerca effettuata nel corso degli ultimi anni dall'Asl ha rilevato presenza di radon tra i 200 e gli oltre 700 bequerel, con punte (in alcuni casi) davvero impressionanti. I dati vanno ovviamente interpretati, perchè i valori sono stati calcolati tenendo sigillati gli ambienti di ricerca per più giorni, proprio per valutare i valori massimi.

Inoltre è vero che il radon è presente in maniera significativa anche in molti edifici pubblici, scuole comprese, ma prima di trarre considerazioni errate, bisogna verificare quanto tempo della loro giornata le persone passano in questi luoghi. Con opportuni vespai attorno alle fondazioni e con una buona aerazione, le concentrazioni si abbassano rapidamente. Non a caso tra i nostri obiettivi c'è la stesura di una mappa del rischio a livello provinciale.

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Eco di Bergamo Il radon in Bergamasca